I riti in onore di Sant’Antonio da Padova a Rogliano e nel Savuto (video)

LA DEVOZIONE nei confronti di Sant’Antonio da Padova è fortemente radicata anche nel Savuto.  Ne sono testimonianza i riferimenti storici e le espressioni di culto a Rogliano, Altilia, Martirano, Malito e Pedivigliano ma soprattutto a Bianchi, Grimaldi e Scigliano dove si trovano antiche chiese dedicate al taumaturgo. Che probabilmente passò da queste contrade nell’anno 1221, di ritorno dal Marocco, dopo il rovinoso naufragio in Sicilia, risalendo la Penisola diretto ad Assisi, verosimilmente attraverso la via Popilia. Non a caso, infatti, questa parte di territorio del sud Cosentino è stata inserita nel progetto voluto dai frati della basilica padovana che riprende il percorso compiuto dal Santo a partire da Capo Milazzo, nei pressi di Messina. A Rogliano, in occasione della celebrazione della Memoria Liturgica, la figura di Fernando Martins de Bulhões  (meglio conosciuto come Antonio da Padova) è stata rievocata a conclusione della <Tredicina>, che come di consueto si è svolta nella chiesa di San Domenico. “Una sana vita spirituale ha una duplice dimensione: verticale, che rappresenta l’amore per Dio, e orizzontale, che rappresenta l’amore per i fratelli. Ciò che caratterizza l’essere cristiani – ha spiegato don Giovanni Giordano – è questa capacità di amare Dio e i fratelli. Anche sant’Antonio diceva: l’amore di Dio e del prossimo rendono l’uomo perfetto”. Particolarmente sentita (e seguita) la cerimonia religiosa è stata concelebrata dai sacerdoti don Serafino Bianco e don Giovanni Giordano. A conclusione della stessa sono stati distribuiti i panetti benedetti. Durante la <Tredicina>, secondo tradizione, è stato recitato il <Rosario di Sant’Antonio> (sotto). “Versi, per chi riflette – scriveva il compianto professor Egidio Sottile – di una genuina freschezza e di un’incomparabile originalità che possono essere espressi attraverso l’umile idioma del cuore, del dialetto in genere spesso ingiustamente disprezzato che, come il nostro, ha una fiorita letteratura popolare di arte che doverosamente bisognerebbe conoscere e apprezzare”.

(Gaspare Stumpo)

Fonte: Parola di Vita

Il Rosario di sant’Antonio in dialetto casalino

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