Anche gli scouts roglianesi alla grande route nazionale delle Comunità capi Agesci di Verona
SI E’ SVOLTA a Verona, dal 22 al 25 agosto 2024, in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione dell’Associazione, la route nazionale delle Comunità capi Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani). Alla iniziativa, che ha avuto come basi logistiche il parco di Villa Buri e il Pestrino, hanno partecipato circa 18.000 responsabili di branca. Un evento eccezionale il cui tema (Generazioni di felicità) è stato al centro degli oltre sessanta incontri (dibattiti, momenti di spiritualità e formazione, visite guidate, attività di volontariato) inseriti nel programma. Gli associati hanno assistito anche ai concerti di Gianni Morandi e di Roberto Vecchioni. E alla Santa Messa di fine route celebrata dal cardinale Matteo Maria Zuppi assieme a tredici vescovi e a diversi sacerdoti. “Essere capi scout – ha affermato il presidente della Cei – significa guidare gli altri nel bene anche quando questo comporta paure e sacrifici”. Presenti, tra le autorità, il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. E’ la terza volta nella storia dell’Associazione che i capi dell’Agesci si riuniscono in una grande manifestazione nazionale, l’ultima ventisette anni fa ai Piani di Verteglia, in provincia di Avellino. “La felicità, declinata nel fare la felicità degli altri, si può trovare se lo facciamo insieme” – hanno dichiarato dall’Agesci. E, ancora “rimettere al centro l’educazione come motore per il cambiamento del mondo. E rimettere al centro due grandi temi: il tema della giustizia e il tema della custodia del creato“. Alla route di Verona ha partecipato la Comunità capi del gruppo Agesci Rogliano 1 rappresentata, nell’occasione, da Francesco Altomare, Serena Ambrogio, Mariano Angelitti, Teresa Braghieri, Cinzia Colacino, Maria Concetta e Noemi Girimonte, Raffaele Marsico, Francesco Aurelio Pironti, Francesco Sacco, Francesca Stumpo e Cristina Guzzo. “E poi e poi e poi – ha scritto quest’ultima – ti ritrovi a vivere sei giorni faticosi, in tenda, con i piedi rotti, a sederti a terra e a fare docce gelate, dopo lunghe camminate sotto il sole … e ad ogni passo ti dici: ma chi me l’ha fatta fare. Ma poi basta una canzone, sentire proprio quell’intervento al momento giusto, e anche se sei sotto il sole ti entra in testa quella frase: andate a cercarli i ragazzi, andate a prenderli a casa, andate proprio da quelli che non vi cercano, perché lì troverete la vera ragione del vostro servizio. Potrò (potremo noi) dire: io c’ero!”. Del resto “il vero modo di essere felici – ha scritto Robert Baden-Powell – è quello di procurare la felicità agli altri”.
(Gaspare Stumpo)