Belsito. “Il bosco di Manca Corsaro rimane nella disponibilità pubblica”. Sentenza della Corte d’Appello di Roma

LA QUESTIONE del bosco di località “Corsaro o Manca Ceraso – di proprietà del Comune di Belsito -ricadente nei territori di Bianchi, Parenti e Colosimi, tornato nella disponibilità pubblica in seguito alla sentenza del Commissario per gli Usi Civici della Calabria del 15 aprile 2020 (che ha dichiarato “insanabilmente nullo” il contratto di vendita tra l’Ente comunale e un soggetto privato) è tornata d’attualità. Una nuova sentenza, questa volta della Corte d’Appello di Roma – Sezione Speciale usi Civici, ha rigettato i reclami della ditta privata e dello stesso Comune di Belsito nei confronti del gruppo di cittadini composto da Michele Spina, Filippo Floccari, Giovanni De Rose e Luigi Forte, confermando le motivazioni incluse nella sentenza precedente che ha disposto – appunto – “la reintegra in favore della collettività dei naturali di Belsito” in quanto “gravati da usi civici”. Si tratta, ricordiamo, di un fondo di diversi ettari caratterizzato da bosco di conifere e latifoglie. Una antica pertinenza silana che ha conservato la condizione di natura demaniale, considerata inalienabile in assenza di autorizzazioni ministeriali o regionali proprio in virtù del cosiddetto dominio collettivo. “Si chiude una pagina di cattiva amministrazione, di errori gravi, di mancato buonsenso e di ottusa testardaggine che tante e ingenti spese ha causato al Comune di Belsito. Spese che qualcuno adesso dovrà giustificare a nostro avviso anche pagare. Il terreno di che trattasi – hanno dichiarato * Floccari, De Rose e Forte – non poteva essere assolutamente e sin dall’inizio chiaramente compravenduto, ora ci si attende un atto di responsabilità da chi spregiudicatamente ha operato in questa vicenda”.

(Gaspare Stumpo)

Rettifica.

* Si precisa che del gruppo di persone che ha espresso dichiarazione virgolettata a conclusione del testo sopra riportato non fa parte il sig. Michele Spina il cui nome, in precedenza, per distrazione e non per colpa esclusiva dello scrivente, è stato erroneamente accostato. Ci scusiamo con l’interessato e con i lettori. (G.St.)

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