A Cosenza il workshop “L’integrazione del Migrante nello Spazio Urbano attraverso l’Impresa Cooperativa”
PRESSO la Casa delle Culture del Comune di Cosenza si è ufficialmente aperto il workshop Internazionale “L’integrazione del Migrante nello Spazio Urbano attraverso l’Impresa Cooperativa”. Il workshop è stato concepito per la definizione di un partenariato finalizzato allo sviluppo di una possibile idea progettuale che coinvolga Cosenza, Malta e Istanbul, sull’applicazione di modelli cooperativi per la creazione di spazi di integrazione comunitaria multiculturali. Durante tre giorni verranno esplorate soluzioni e pratiche sostenibili per costruire reti di supporto e integrazione per le comunità migranti, favorendo l’adozione di modelli cooperativi replicabili in diversi contesti culturali.
In particolare modo, la giornata è stata caratterizzata da una serie di interventi volti a esplorare il contesto in cui si intende operare. L’incontro è stato aperto con la presentazione del programma The:Place e del progetto Cross-cultural Community Network da parte dei rappresentanti di MAD (ONG turca) e ALDA (ONG europea). Successivamente, Alp Arisoy di Urban.Koop ha illustrato l’idea originaria del progetto Cross Cultural Community Network, nato all’interno del programma The:Place tra Urban.Koop e Fo.Co. La conversazione è stata arricchita dagli interventi di Josephine Cacciaguerra di Coopermondo e Alessandro Brullo di Fo.Co., che hanno approfondito il tema dell’impresa cooperativa come modello da seguire per creare spazi di integrazione multiculturale. La mattinata si è conclusa con un focus sulle sfide e opportunità per le Comunità migranti a Istanbul, Malta e Cosenza. Alp Arisoy ha illustrato il contesto di Istanbul, Fr. Anton D’Amato della Migrants Commission ha parlato della situazione a Malta, e Serigne di Aseco ha delineato il quadro di Cosenza. Sono intervenuti inoltre Ibrahima Diop, presidente della Consulta Interculturale di Cosenza, l’assessore Battaglia del Comune di Cosenza e l’assessore Susca del Comune di Turi (BA). È stata una mattinata ricca di contributi che ha gettato le basi per le giornate successive del workshop, che culmineranno nella definizione di una roadmap e di idee progettuali.
Nel pomeriggio i partecipanti hanno visitato Casa Ismaele a Rogliano, dove hanno avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con i giovani migranti accolti e discutere del loro percorso di integrazione nella comunità locale. E’ stato un momento di famiglia, confronto e dialogo che ha fatto comprendere quanto talvolta il “non conoscersi” possa diventare ostacolo all’integrazione, e che solo la comprensione e la conoscenza reciproca può gettare le basi per una società più accogliente. Questo sicuramente sarà uno dei punti di cui far tesoro per i giorni di workshop che seguiranno e per la volontà di creare e ideare spazi urbani che possano essere luoghi di integrazione viva. E questo si può veramente realizzare solo ascoltando la voce dei migranti, perchè solo così possiamo realizzare qualcosa di tangibile e utile. E in questo i giovani di Casa Ismaele sono stati preziosi con le loro esperienze. Il dialogo è poi continuato informalmente gustando la cena preparata dai beneficiari stessi e chiacchierando e continuando il dialogo iniziato in precedenza. Questa prima giornata segna l’inizio di un confronto concreto su come le comunità migranti possano diventare parte attiva nella rigenerazione degli spazi urbani, grazie all’applicazione del modello cooperativo. Il workshop proseguirà nei prossimi giorni con attività dense di confronto e approfondimento.