Allarme siccità in Calabria. Rischio carenza idrica anche nel Savuto
LA SICCITÀ’ è un fenomeno naturale complesso che presuppone un decremento dell’acqua disponibile in un periodo dell’anno e in una determinata zona. E’ riconducibile a diverse categorie: meteorologica, agricola, idrologica ma anche socioeconomica. A quella idrologica è legato uno studio dal titolo “Stato della siccità in Calabria aggiornato ad aprile 2020”, redatto dall’ingegner Fabio Zimbo e commissionato nell’ambito di un accordo di collaborazione sottoscritto tra So.Ri.Cal. ed Arpacal. Zimbo, ricordiamo, è il responsabile di un centro specializzato in analisi meteo-idrologiche con competenze ed esperienze specifiche. Frutto di informazioni e calcoli elaborati con metodi scientifici, lo studio ha permesso di formulare previsioni circa le condizioni climatiche relative alla prossima stagione autunnale ed il loro impatto sulle fonti di approvvigionamento idrico degli acquedotti regionali. L’ipotesi di una stagione estiva (ed autunnale) contraddistinte da situazioni di crisi idrica, soprattutto nelle aree costiere, potrebbe rivelarsi reale. Uno stato che troverebbe continuità dal precedente autunno-inverno 2019-2020 caratterizzato da una “marcata siccità” con scarsità di precipitazioni soprattutto nevose. Il reiterarsi del fenomeno risulterebbe, a questo punto, di forte impatto sulle fonti di approvvigionamento dei nove acquedotti a servizio dei Comuni calabresi. Tra di essi il Bufalo, che serve tra gli altri i centri abitati di Aiello Calabro, Belsito, Cleto, Figline Vegliaturo, Grimaldi, Lago, Malito, Mangone, Marzi, Paterno Calabro, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Serra d’Aiello, e lo stesso Savuto, che in provincia di Cosenza alimenta i territori di Bianchi, Carpanzano, Colosimi, Marzi, Panettieri, Parenti, Pedivigliano e Scigliano. Dei risultati dello studio sono stati informati i prefetti delle cinque province calabresi.
(Gaspare Stumpo)