Calabria, primo Ferragosto senza sagre. Il ruolo dei mercati di “Campagna Amica” Coldiretti

PRIMO Ferragosto in Calabria quasi senza sagre, manifestazioni ed eventi per turisti e residenti, quasi 7 su 10, che ogni estate partecipano a eventi enogastronomici e folkloristici che raccontano le bellezze della Calabria e ne ripercorrono le tradizioni.

Questo emerge da una analisi di Coldiretti/Ixè diffusa in merito difficoltà causate dal nuovo allarme per la possibile risalita dei contagi nel settore legato alle fiere, alle feste, alle sagre ed eventi, oltre che alle discoteche. La crisi delle sagre colpisce gli operatori, indebolisce l’indotto che ruota intorno a questi eventi e le Pro-Loco molto spesso protagoniste, devono rinunciare ad una importante attività promozionale del territorio di competenza. Riceve un duro colpo anche lo street food che ha fatto segnare una vera e propria esplosione negli ultimi anni. In occasione di questi avvenimenti ricorda Coldiretti – i partecipanti avevano la possibilità di fare acquisti per rifornire le proprie dispense o portare regali agli amici. Sagre, fiere e mercati di paese sono, per lo più, dedicate a ricorrenze storiche o religiose, ma soprattutto a prodotti tipici dell’enogastronomia locale che sono molto spesso al centro dei festeggiamenti che si concentrano proprio nel mese di agosto, con il massimo afflusso dei turisti. Un momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche, ma anche più spesso le aree interne meno battute dove si va a guardare, curiosare fra le bancarelle e magari anche acquistare qualcosa, spesso prodotti del territorio.

Le produzioni tipiche regionali – ricorda Coldiretti – nascono proprio nei piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. L’alternativa alle manifestazioni enogastronomiche cancellate dalla pandemia sono i mercati coperti e all’aperto degli agricoltori che – evidenzia la Coldiretti –si vanno sempre di più diffondendo grazie a “Campagna Amica” che ha realizzato una vasta rete di vendita diretta insieme agli spacci in fattoria e negli agriturismi. L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore magari in occasione di sagre e fiere – sottolinea la Coldiretti – era anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che fa il paio con il patrimonio culturale, artistico e ambientale. Acquistare prodotti a chilometri zero direttamente dai produttori – evidenzia la Coldiretti – è un segnale di attenzione al territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale. Il cibo – conclude – è un valore aggiunto di gite e vacanze con la Calabria che attira per il turismo enogastronomico grazie ad una agricoltura green, “OGM free” e “glifosato zero” con 13 DOP calabresi, 6 IGP (Indicazioni Geografiche Protette), 267 specialità tradizionali garantite e 19 vini tra DOC e IGT con etichette straordinarie.

Fonte: Coldiretti Calabria

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