Berardi: “abbiamo scritto una delle pagine più belle del nostro paese”. Il sindaco di Mangone per la riapertura del Santuario
“CARI concittadini assieme, oggi, abbiamo scritto una delle pagine più belle di questo paese perché con il nostro (e vostro) sacrificio abbiamo riportato la Vergine nella sua Casa”. Così, con voce rotta dalla commozione il sindaco di Mangone, Orazio Berardi, nel suo discorso, ad inizio celebrazione. Una piazza gremita di autorità civili, religiose e militari ma anche, da tanti devoti giunti per l’occasione a festeggiare l’effige “di ritorno” nella piccola ed accogliente chiesa del centro storico.
Una lontananza durata cinque lunghi anni. Il sole caldo del pomeriggio, in attesa della cerimonia si è “nascosto tra le nuvole” regalando ai partecipanti una fresca atmosfera. Quasi un “segno”– questa la nostra percezione – perché tutti rimanessero al proprio posto, in preghiera composta, ad ascoltare la Messa presieduta da monsignor Francesco Nolè. Tutti insieme fino alla fine, quando le luci d’addobbo alla piazza hanno illuminato l’immensa folla e i fuochi d’artificio hanno accompagnato la statua all’interno della chiesa. “Quello di oggi è un momento partecipato, sentito, intenso, pregno di emozioni perché non si celebra la realizzazione di un’opera pubblica.
E’ il compimento di un lungo percorso di sofferenza e sacrificio di una Comunità che questa sera si riappropria di un luogo che per essa rappresenta la tradizione, la fede, la speranza nonché l’elemento catalizzatore di appartenenza”. Ed ancora il sindaco: “un grazie a tutti”. Parole che rappresentano il “grande abbraccio” di Berardi alle istituzioni così come ai tanti concittadini, cercando tra la folla, uno ad uno, i consiglieri comunali, le maestranze, i volontari, i rappresentanti delle associazioni e quanti si sono spesi per la realizzazione dell’avvenimento. Per consentire la massima partecipazione a tutti, in piena sicurezza, di salutare la l’effige della Vergine nel suo Santuario. “Evviva la Madonna dell’Arco!”.
(Massimiliano Crimi)
Fonte: Parola di Vita