Ex Lsu-Lpu. Scadenza contratti e stabilizzazione, Usb Calabria rilancia la battaglia
LE RECENTI iniziative promosse dall’USB in tema di precarietà in Calabria hanno riacceso i riflettori sulla drammatica situazione dei tanti lavoratori che, a volte anche contro ogni legge e regolamento, mantengono in piedi una pubblica amministrazione affamata di personale, con dotazioni organiche inferiore al reale fabbisogno e quindi troppo spesso incapace di erogare servizi alla cittadinanza in maniera efficace ed efficiente.
A sciorinare le varie leggi che etichettano, e dividono, le diverse forme di precarietà pare di assistere a un giro di tombola.
Tra queste non possiamo non rimarcare la situazione in cui versano oltre 3mila lavoratori ex Lsu-Lpu, per i quali si è ancora in attesa da parte del Governo nazionale di quel promesso decreto attuativo che consentirebbe finalmente la loro definitiva stabilizzazione.
Puntualmente si arriva ad ogni fine anno con la mannaia della scadenza dei contratti, costringendoci a battagliare per l’ennesima proroga.
Quest’anno doveva essere quello buono per vedere la fine di questa eterna telenovela ma, tra emergenza Covid e i consueti rinvii, siamo a metà settembre e ancora di questo decreto non vi è traccia.
Nonostante il nostro impegno e il lavoro portato avanti con i vari ministeri ancora non abbiamo avuto risposte serie e concrete, per questo sollecitiamo sia la Regione Calabria sia l’Anci calabrese, considerando che tutti questi lavoratori sono impiegati negli enti comunali, a incalzare con maggiore determinazione il Governo nazionale.
Non possiamo e non vogliamo attendere dicembre per avere risposte.
Come organizzazione sindacale siamo pronti a rilanciare iniziative di lotta e mobilitazione per ottenere questa agognata stabilizzazione e per i diritti e la dignità degli ex Lsu-Lpu e di tutti i lavoratori precari, sfruttati, impiegati a volte in mansioni che non gli competono e troppo spesso messi gli uni contro gli altri all’interno dei posti di lavoro per gli interessi dell’amministrazione di turno.
Fonte: Unione Sindacale di Base Calabria