Mangone, il Santuario e il culto della Madonna legati alla storia della Città

di Gaspare STUMPO *

LA COSTRUZIONE del Santuario così come la devozione dei mangonesi alla Madonna dell’Arco si perdono nella notte dei tempi. Ufficialmente risalgono alla prima metà del XVI° secolo. La struttura è stata realizzata, ampliata ed ulteriormente abbellita fino ad assumere le caratteristiche di oggi: barocche per quanto riguarda gli arredi lignei, il portale (datato 1792) ed altri particolari scultorei in tufo di evidente “scuola roglianese”.

Fanno bella mostra, al suo interno, gli stucchi, il coro, l’altare (con la superba cornice in legno che racchiude Quadro Divino) e alcuni affreschi, quattro dei quali raffiguranti gli evangelisti, realizzati a metà degli Anni Cinquanta del Novecento dall’artista nativo di Pietrafitta, Settimio Tancredi, allievo di Enrico Salfi.  A questa chiesa è legata la storia contemporanea della cittadina, in modo particolare quella del terremoto verificatosi il 4 ottobre 1870 che nella provincia di Cosenza ha provocato  la morte di centinaia di persone, ventisette proprio a Mangone. “Madonna dell’Arco, quasi a dire Madonna della Porta, attraverso cui – ha spiegato don Spadafora – entra la sofferenza ed esce la nostra speranza”.

* (gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it)

Fonte: Parola di Vita

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