Staglianò: “solo l’amore svuota il vuoto”. Il vescovo di Noto a Rogliano per l’iniziativa in memoria di don Giampiero Arabia
UNA INIZIATIVA a carattere culturale che si è conclusa con il rito eucaristico per ricordare la figura (e l’opera) di don Giampiero Arabia, il sacerdote-artista venuto a mancare all’età di 54 anni. Vi hanno partecipato familiari, amici e confratelli del religioso scomparso. Con loro anche il vescovo di Noto, mons. Antonio Stagliano, che ha tracciato un profilo umano e spirituale di don Giampiero. “Non passava inosservato per le doti, la fede e la capacità di progettare”. Suo allievo, Arabia ha lavorato alla cappella privata del vescovo realizzando un mosaico raffigurante un Cristo Crocifisso nei tre cerchi trinitari di Gioacchino da Fiore alla luce dei simboli dell’emblema episcopale. “L’intreccio tra arte, cultura ed esperienza religiosa è vero perché – ha spiegato il monsignore – l’ho vissuto in prima persona. Un intreccio attraverso cui don Giampiero si è espresso di più. Aveva infatti una grande competenza teologica, era un uomo di pensiero, aveva capacità dialettica ma il suo vero linguaggio era quello dell’arte”. Staglianò ha continuato a pregare, a riflettere e a celebrare Messa nel posto in cui Arabia ha collocato i tasselli di una delle sue opere più significative. Lo ha fatto “contemplando Dio – ha detto – attraverso immagini bellissime” realizzate da un uomo versatile: architetto, pittore, scultore, mosaicista. “Concentrava più competenze che per lui erano veicoli per dire la stessa cosa”. E’ stata sua, come affermato dallo stesso prelato, l’idea progettuale relativa alla nuova chiesa di Modica, nella Parrocchia di San Massimiliano, ispirata alla cosiddetta “Via Pulchritudinis” – la via della bellezza come via di comunicazione del Vangelo. “Oggi – ha proseguito il vescovo della pop theology – dobbiamo recuperare il registro dell’arte per parlare di Dio poiché il registro del parola concettuale, della riflessione oppure della lezione, è un percorso che purtroppo, nella società dell’immagine non va più. Con dolore – ha poi aggiunto – la morte toglie don Giampiero agli affetti più cari e ci priva di una figura che proprio su questa via avrebbe potuto dare un grandissimo contributo”.
Arabia, ricordiamo, era nato a Rogliano. Avrebbe festeggiato venti anni di sacerdozio il 9 settembre 2020. Il Signore lo ha chiamato a Se qualche giorno prima, il 23 agosto, a Roma, mentre si apprestava a raggiungere la Calabria per un breve periodo di riposo di ritorno da Aachen, nel cuore della Germania protestante, dove da qualche anno era impegnato in missione “fidei donum”. L’iniziativa in ricordo di don Giampiero si è svolta all’interno del Duomo, il luogo che custodisce l’effige dell’Immacolata Concezione a cui il sacerdote era molto legato. “Incamminiamoci lungo la via dell’amore, restiamo umani. Solo l’amore svuota il vuoto”. Monsignor Staglianò, che al termine dell’intervento ha chiesto una chitarra e cantato un suo testo, ha concelebrato la Santa Messa assieme a don Davide Gristina, don Enzo Gabrieli, don Dario De Paola, don Gino Gulizia, don Antonio Acri, don Rodolfo Bruschi e a frate Antonello Castagnello. Presenti, come sempre, le suore di Santa Maddalena di Canossa.
(Gaspare Stumpo)
Fonte: Parola di Vita