Cosenza, il carico di emozioni della visita di mons. Nolè all’ospedale da campo
È UN CARICO di emozioni la visita di monsignor Francesco Nolè all’ospedale da campo di Cosenza. Momento più toccante forse è quello in cui l’Arcivescovo, attraverso una ricetrasmittente, ha potuto scambiare due parole con alcuni degenti. Un messaggio di conforto e la rassicurazione della preghiera quella che il presule ha donato non solo ai pazienti dell’ospedale da campo, ma anche ai militari.
Ad accogliere l’arcivescovo di Cosenza i responsabili della struttura e i tenenti colonnelli Tirico e Riccio. Presente anche una rappresentanza dell’Smministrazione comunale, con il vicesindaco Francesco Caruso. Monsignor Nolé ha visitato l’ospedale da campo, e, in condizioni di sicurezza, ha anche potuto rivolgere un saluto ad alcuni pazienti che lo attendevano seduti sui propri lettini.
Il Vescovo ha ringraziato l’Esercito Italiano per il servizio che sta prestando nella città di Cosenza, un’opera di umanità e di carità il cui alto valore ha additato anche al personale militare impiegato all’interno della struttura e che monsignor Nolé ha incontrato nel corso della mattinata. Il presule bruzio ha voluto donare all’ospedale da campo anche un presepe come segno per il Natale ormai arrivato e ha benedetto quanti erano presenti.
All’incontro hanno presenziato anche padre Francesco Caloiero, parroco della Comunità di San Francesco d’Assisi di Cosenza e già cappellano dell’EI, e don Franco Gravante, uno dei cappellani dell’Annunziata di Cosenza, oltre al segretario del vescovo don Pasquale Panaro. “Voglio ringraziare pubblicamente l’Esercito Italiano sempre presente nei momenti difficili della vita del Paese.
Da un lato viviamo la difficoltà generata dal Covid, dall’altro la grande generosità e la grande vicinanza di voi militari ai più vulnerabili. È un Natale diverso ma sempre Natale”. Queste alcune delle parole pronunciate da mons. Nolé. “La speranza non deve mai deluderci, neanche nei momenti difficili come questo – ha detto il presule. Dio è con noi e si manifesta anche in queste realtà. E Gesù, che da bambino si è affidato a Giuseppe e Maria, oggi si affida a noi”.
Salutando i militari, il vescovo bruzio ne ha sottolineato “la vocazione ad aiutare quanti hanno bisogno” nella certezza che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Mons. Nolé ha anche avuto modo di dare una parola di conforto ad alcuni pazienti mediante ricetrasmittente. Per loro sarà un Natale lontano da casa, ma i militari faranno sentire tutta la loro umanità. “Dopo il Covid – ha chiuso il presule – non torneremo come prima. O saremo migliori, e allora saremo più sobri, attenti, essenziali, oppure peggiori, se rimaniamo nel nostro egoismo e nella nostra chiusura”.
Ringraziamo il vescovo – ha dichiarato il tenente colonnello Nicola Ramundo vicedirettore dell’ospedale da campo – perché in questo momento per i pazienti ogni gesto di supporto morale è fondamentale per proseguire il percorso di guarigione. Ogni giorno facciamo un giro ‘carezza’ perché non esiste solo la medicina da manuale e dietro ogni paziente c’è una storia di vita”.
Nel corso della mattinata alcuni rappresentanti della Casa di riposo San Giovanni Battista (struttura de Il Delfino) di Figline Vegliaturo (Cs) hanno recato alcuni doni ai militari, segno della vicinanza della città e dell’hinterland cosentino alla realtà dell’ospedale da campo bruzio. Nei giorni scorsi in tanti, anche privati cittadini, si sono resi vicini all’Esercito Italiano.
(Fabio Mandato)
Fonte: Parola di Vita