L’Assemblea generale di Fiom Cgil discute di salario e di salute dei calabresi
INACCETTABILE le gravi i ritardi che permangono in Calabria nell’azione del commissario straordinario alla Sanità e della Regione per contrastare l’epidemia da Covid. Ad un anno ormai, dall’insorgere della stessa le gravi carenze organizzative, operative, messe in luce nel sistema sanitario ospedaliero e soprattutto nella Medicina del territorio non sono state per nulla affrontate e continuano nella loro gravità a condizionare la vita sociale, economica, lavorativa dei calabresi tutti. Di questi temi si è anche discusso nell’assemblea generale online della FIOM-CGIL della Calabria (nella foto, Massimo Covello) svoltasi nei giorni scorsi con all’ordine del giorno la programmazione del piano assembleare per la discussione e la votazione certificata sull’ipotesi di accordo Federmeccanica-Assistal e FIM-FIOM-UILM del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori addetti all’industria metalmeccanica privata ed all’installazione di impianti, concluso dalla compagna Rosita Galdiero della Fiom-Cgil nazionale. Fino al 15 aprile prossimo in tutte le aziende sindacalizzate si svolgeranno con le modalità più adeguate le assemblee unitarie e le votazioni, su un contratto definito molto importante dalla discussione. L’aumento salariale con un incremento a regime dei minimi tabellari del 6,1%, definito in base al valore dell’inflazione prevista per gli anni di vigenza e di una quota di salario per l’ innovazione organizzativa determinata dalla riforma dell’inquadramento; la clausola sociale negli appalti, il rafforzamento del diritto soggettivo alla formazione, la tutela della salute nei luoghi di lavoro, sono gli elementi fondamentali del CCNL. Cosi come di particolare interesse sono gli accordi assunti circa le misure per le lavoratrici vittime di violenza di genere; l’impegno riconosciuto che entro la data di stesura del contratto verrà definito il quadro normativo per la gestione del “lavoro agile” / smartworking riconoscendo ai lavoratori interessati parità di trattamento del lavoro “in presenza” ed altri diritti come quello alla disconnessione, sindacali, della privacy, degli strumenti di lavoro informatici ed alla formazione.
Il contratto nazionale, decorrerà dal 5 febbraio 2021 al 30 giugno 2024. Oggi, soprattutto in Calabria i lavoratori metalmeccanici e le loro organizzazioni sindacali confederali dovranno continuano ad essere protagonisti attraverso anche il conflitto sociale se necessario per la difesa dell’occupazione, per conquistare dal nuovo Governo la prosecuzione del blocco dei licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali, per una nuova politica industriale che consenta alla Regione ed all’intero Paese un rilancio anche attraverso una programmazione adeguata e coerente, nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), con i piani di investimenti europei in corso di definizione. Da sempre il contratto nazionale è importante soprattutto al Sud ed in Calabria perché è sempre stata più difficile praticare la contrattazione integrativa aziendale, anche per la gracilità del suo apparato industriale oltre che per la debolezza della rappresentanza. L’assemblea generale della Fiom-Cgil della Calabria ritiene infine debba essere sanato prima possibile il vulnus democratico determinato dall’assenza di un Governo regionale nel pieno delle sue funzioni. Pur tenendo conto delle necessarie accortezze, non sono giustificabili rinvii sine die dell’elezioni regionali. Anche alla luce degli appuntamenti di programmazione economica la Calabria ha bisogno di un governo legittimato e democraticamente eletto non di un F.F. a capo di una “ordinaria amministrazione” che agisce con irresponsabile gestione. Lo Stato faccia fino in fondo la sua parte per dimostrare che la Calabria è una sua articolazione Istituzionale e non una terra di nessuno.
Fonte: Fiom Cgil Calabria