Piano Lago, è già operativa la nuova azienda di produzione gestita da tre giovani immigrati
di Gaspare STUMPO *
Taglio del nastro alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e del volontariato
UN’AZIENDA per la produzione di pasta fresca e ostie con sede a Piano Lago di Mangone, nel Savuto. E’ nata grazie all’impegno (e alla caparbietà) di tre giovani immigrati. Si chiamano Madi Minougouy, 22 anni, della Costa d’Avorio, Adama Traore e Sadia Diaby, 23 anni, entrambi del Senegal. La loro è una storia comune a molti giovani originari dell’Africa Sub Sahariana. Una storia fatta di grandi difficoltà e sofferenze ma anche di speranza e coraggio nell’affrontare le sfide per il futuro. I tre sono approdati nel nostro Paese a bordo di un barcone, nel 2019, provenienti dalla Libia. Hanno perfezionato la conoscenza nel gruppo che fa riferimento al Sistema di Accoglienza e Integrazione (Sai) presso la <Casa d’Ismaele> di Rogliano. Madi, Adama e Sadia hanno scelto la formazione per acquisire competenze e inventarsi un lavoro. E questo dopo aver intuito che solo attraverso lo studio sarebbero stati in grado di realizzare il sogno di diventare imprenditori. “E’ stata per noi una sfida, la creazione di una azienda da parte di un gruppo di ragazzi africani di religione musulmana. Un progetto che ci ha spinti a credere in quello che volevamo fare e a darci da fare attraverso un percorso teorico e pratico per diventare maestri pastai”. Esperienza propedeutica alla costituzione di una società. “Non è stato facile lasciare familiari e amici per avventurarci, rischiando, verso un mondo che non conoscevamo. Sognavamo condizioni di vita migliori e oggi possiamo definirci contenti”. Madi, Adama e Sadia sono molto ambiziosi.
Da quando sono in Italia non hanno mai smesso di apprendere e lavorare. Si sono integrati con grande umiltà e sacrifici con l’intenzione di affermarsi, allargare gli orizzonti e creare benessere. “Vogliamo partire per generare altre opportunità all’interno dello stesso progetto: ingrandire il magazzino, aggiungere macchine, produrre ulteriori tipi di pasta, aumentare il numero dei clienti”. Al taglio del nastro della nuova realtà produttiva hanno partecipato rappresentanti istituzionali, amministratori locali, esponenti del mondo delle associazioni e del volontariato. Moltissimi gli amici giunti dalle Comunità del sud Cosentino. Anche l’imam di Cosenza ha inviato un saluto. “Siamo qua per far festa insieme a loro. Oggi s’inaugura un sogno. Un sogno – ha detto il responsabile del programma, Giovanni Calabrese – che si realizza dopo tanto lavoro, tante difficoltà e voglia di scommettersi. E’ l’inizio di un cammino fatto di gioia, difficoltà e impegno. Ciò che ha contraddistinto questa esperienza”. Particolarmente emozionati, Madi, Adama e Sadia, hanno ringraziato i presenti ribadendo profonda gratitudine nei confronti del territorio che li ha accolti. “Per noi è una giornata molto particolare, siamo emozionati. Non capita a tutti di stare davanti a tantissima gente in occasioni come questa. Auguriamo ad altri ragazzi come noi di realizzare i loro sogni”. I tre (e il gruppo che fa riferimento alla Rete che li ha sostenuti) in serata hanno ricevuto la visita dell’arcivescovo di Cosenza, mons. Giovanni Checchinato.
Tre giovani desiderosi di realizzarsi come persone e come imprenditori
S.A.M. (acronimo di Sadia, Adama e Madi) è il nome della cooperativa di produzione e lavoro costituita con atto notarile il 15 aprile 2021. Il presidente è Adama Traore, il suo vice è Madi Minougouy. <Fare sistema oltre l’accoglienza>, la rete nazionale (istituzioni, associazioni, aziende, centri di accoglienza e famiglie) che coopera per l’inserimento dei più deboli all’interno della società, ha garantitol’acquisto delle macchine di produzione, il sostegno circa le prime spese di affitto e l’adeguamento dei locali. <Fo.Co.> (Formazione e Comunione onlus) ha fatto invece da incubatore d’impresa, grazie al supporto di un team di esperti che ha curato l’attività di marketing e i contatti con i clienti fino alla completa autonomia aziendale. La creazione della nuova realtà produttiva ha dovuto fare i conti anche con la burocrazia, quella delle banche, soprattutto, e delle compagnie telefoniche. “Eppure – ha spiegato Salvatore Brullo – i ragazzi sono stati fermi. Sono andati avanti grazie ad una forte spinta motivazionale e un desiderio di realizzarsi come persone e come imprenditori. Tutto questo – ha concluso il presidente di Fo.Co. – rappresenta un esempio di buona accoglienza e integrazione che genera economia sana, che fa bene al territorio perché crea opportunità lavorativa e ricchezza sociale”.
Un esempio di positività che arricchisce il territorio
Una gara di amore da parte di istituzioni, partner del progetto e amici nei confronti di tre giovani che hanno deciso di realizzare un sogno e costruire un futuro di benessere per sé e per la Comunità di appartenenza. “Il territorio di Mangone è testimone di una storia di successo commerciale ma anche di una bella storia di integrazione e superamento delle difficoltà, dei pregiudizi e degli stereotipi. Contesti – ha affermato il sindaco Orazio Berardi – che vanno valorizzati e sostenuti. Un esempio di positività che dobbiamo diffondere e che arricchisce l’intero comprensorio”. Madi, Adama e Sadia hanno deciso di produrre pasta ma anche ostie per quelli che considerano fratelli cristiani. “Questa nuova realtà rappresenta un segno che dobbiamo custodire. La nostra – ha ricordato don Franco Baffa – è una Comunità civile ed ecclesiale attenta, che parla di comunione perché abbraccia cinque Comuni. Ciò significa che camminare insieme è possibile per cui siamo grati a Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe che ci accomuna nell’unica fede, affinchè possa benedire questo territorio”.
Fonte: Parola di Vita
* gasparemichelestumpo@pecgiornalisti.it