Giudice decide il ripristino del rapporto di lavoro per impiegata precaria. Svolta storica nel bacino degli ex Lsu
IL TRIBUNALE Civile di Reggio Calabria, sezione controversie di lavoro e previdenza, ha disposto – in via provvisoria e inaudita altera parte – il ripristino del rapporto di lavoro tra una impiegata precaria e il Comune di Villa San Giovanni, al fine dell’espletamento degli atti prodromici e funzionali alla stabilizzazione dell’impiegata stessa. Collocata a riposo a partire dal 1° agosto 2020, l’interessata ha invocato il diritto al proseguimento del rapporto di lavoro oltre il limite dell’età ordinamentale al fine del raggiungimento dei requisiti minimi per accedere al trattamento pensionistico. Difesa dagli avvocati Massimiliano De Benetti e Alessia Pittelli del Foro di Padova, anche in seguito al rigetto della domanda di quiescenza da parte dell’INPS per mancanza del requisito anagrafico/contributivo, la ricorrente ha lamentato l’illegittimità dell’atto comunale ed ha chiesto il reintegro al fine di evitare il maggior danno in rapporto alla proroga al 31 marzo 2021 dei termini per la stabilizzazione del personale ex Lsu disposto nel dicembre scorso dalla Regione Calabria. Le parti dovranno comparire per l’udienza il 4 marzo prossimo. In virtù di tale pronunciamento il Comitato Precari Storici Calabria esprime grande soddisfazione per un diritto, quello al lavoro, legittimo e sacrosanto, dopo anni di impegno e di sacrifici che hanno segnato la vita di migliaia di professionisti che non si sono mai arresi dinnanzi all’indifferenza, alle scelte discutibili e, spesso, alle umiliazioni scaturite dall’azione di certa politica nazionale e regionale, come nel caso degli emolumenti che hanno permesso una stabilizzazione lavorativa con stipendi considerati “da fame”.
Fonte: Comitato Precari Storici Calabria