Scutellà (M5s): “2,4 miliardi per gli asili nido ma in Calabria mancano i bandi”
IL BANDO per la realizzazione e manutenzione degli asili nido stenta a decollare al Sud, in particolar modo in Calabria dove le richieste non superano nemmeno la metà delle risorse disponibili. Le Amministrazioni locali facciano il possibile per presentare progetti e approfittare delle risorse messe a disposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza per garantire nuovi servizi ai bambini e alle famiglie». È quanto sostiene la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, sostenendo la campagna di adesione al bando per gli Asili Nido la cui scadenza è fissata al prossimo giovedì 31 Marzo 2022. «Il divario atavico tra Nord e Sud – precisa la parlamentare – per quanto attiene un servizio essenziale come quello degli asili nido, potrebbe essere finalmente superato grazie alle cospicue risorse finanziate con i fondi del Pnrr (2,4 miliardi). Risulta pertanto indispensabile che le amministrazioni locali non si lascino sfuggire questa opportunità». «La scadenza del bando – prosegue – è stata prorogata al 31 marzo e, proprio per consentire ai Comuni una maggiore partecipazione, è stata istituita una task force dell’Agenzia per la Coesione che sarà di affiancamento degli Enti locali onde evitare che venga sciupata un’importante occasione per colmare le diseguaglianze che portano la nostra Regione ad avere solo il 2,2% dei bambini tra i 0 e 2 anni a poter frequentare l’asilo». «Abbiamo ottenuto che il 55,3% degli stanziamenti del PNRR per i nidi fosse destinato al Mezzogiorno e abbiamo finalmente introdotto in legge di bilancio i livelli essenziali per le prestazioni degli asili nido per raggiungere l’obiettivo europeo di 33 posti ogni 100 bambini. Non permettiamo, dunque, che quanto ottenuto vada sciupato».«Da qui il mio invito alle amministrazioni locali calabresi affinché si rendano parte attiva di un percorso di innovazione e rilancio della nostra terra che potrebbe migliorare la vita quotidiana dei nostri bambini, creare nuovi posti di lavoro e coadiuvare le donne nel difficile compito di conciliare vita familiare e lavorativa».