“Elezioni provinciali, il centro sinistra perde a causa del personalismo esasperato” *
di Francesco IACUCCI*
LA SCONFITTA subita dal centro sinistra alle elezioni provinciali dei giorni scorsi fa sicuramente molto male e impone a tutti noi una riflessione senza sconti. Sono stato protagonista, insieme ad altri, di una stagione in cui avevamo riconquistato faticosamente l’ente di Piazza XV Marzo e avevamo sbaragliato il centro destra, con la mia vittoria del 2017 ottenuta grazie al lavoro e all’impegno di un gruppo dirigente coeso, come ha giustamente sottolineato nel suo intervento Luigi Guglielmelli, che aveva il chiaro intento di riportare la Provincia di Cosenza al centro della scena politica. La mia Amministrazione si è scontrata con problemi di natura economica che abbiamo superato con grande spirito di sacrificio, per cui non mi stancherò mai di ringraziare chi al mio fianco ha combattuto per portare la Provincia fuori dal rischio del dissesto finanziario. Abbiamo ricostruito faticosamente l’istituzione e l’Ente è tornato ad essere un ente virtuoso, efficiente ed efficace nell’affrontare i problemi del territorio, delle amministrazioni locali e dei cittadini. Abbiamo intercettato finanziamenti che cambieranno il volto del nostro territorio, abbiamo avviato opere strategiche ed infrastrutturali che resteranno a testimonianza di anni non facili ma ricchi di soddisfazioni. Sono più di 200 milioni di euro i finanziamenti intercettati che avranno sicuramente un’importante ricaduta economica e di sviluppo sul nostro territorio. Non nascondo il rammarico e l’amarezza per la sconfitta dopo tanto lavoro ma quanto messo in campo va ed andrà a vantaggio della collettività e di questo non posso che essere orgoglioso. La sconfitta è chiara tuttavia e non può essere ignorata. Una sconfitta i cui numeri parlano da soli: il centro sinistra perde a causa del personalismo esasperato di chi, contro tutti e tutto, ha scelto di candidarsi in solitaria. I voti di Ferdinando Nociti, candidato individuato da tutto il centro sinistra in modo unitario e, sommati a quelli del sindaco di Corigliano Rossano superano di gran lunga il centro destra e crescono anche rispetto alle elezioni del consiglio provinciale dello scorso 18 dicembre, come già fatto notare da altri. C’è un solo responsabile di questa sconfitta. E mi sento di rispedire al mittente la sua idea di “ripartenza”. Non si riparte dalla divisione. Il centro sinistra non ha bisogno di chi gioca al massacro senza una vera proposta politica. Dal sindaco di Corigliano Rossano, pur dalla sua esperienza amministrativa su cui ci sarebbe molto da dire, infatti, non è mai stata avanzata una proposta di natura politica o amministrativa. Il “ribellismo” fine a se stesso si esaurisce dopo avere intercettato il malcontento. Distrugge non costruisce. Non mi si parli poi del rapporto con le amministrazioni dei piccoli e medi Comuni: noi questo rapporto lo abbiamo esercitato e praticato quotidianamente, tra mille difficoltà, non solo annunciato. D’altra parte non solo non è chiara la proposta politica del sindaco Stasi ma neanche il campo in cui gioca. Non si sarebbe potuto neanche candidare senza l’apporto determinante di tante firme a suo sostegno del centro destra. Il centro sinistra può benissimo fare a meno di indefiniti e disgreganti “progetti” personalistici. Bisogna invece ripartire dall’unità e da chi ha lavorato faticosamente in tal senso. Il lavoro, il buon lavoro, fatto intorno a Ferdinando Nociti non va disperso: è, anzi, un patrimonio importantissimo di 444 amministratori che hanno barrato il nome del candidato del centro sinistra. Un candidato autorevole e credibile al quale noi tutti dobbiamo la nostra gratitudine per l’impegno profuso in questa battaglia e per non aver lesinato mai l’apertura al dialogo. Ripartiamo da loro. E ripartiamo dalla strutturazione del Partito Democratico. Diventa urgente, in tal senso, svolgere i congressi del Partito Democratico per radicare il partito sul territorio e lavorare alle prossime sfide che ci attendono. L’elezione di Irto a segretario regionale è stata una bella pagina di democraticità e compattezza e a quel metodo di lavoro bisogna guardare. La rigenerazione del PD è quanto mai impellente anche in provincia di Cosenza ma sono certo che la sconfitta alle provinciali non costituirà una battuta d’arresto ma uno sprone positivo. La nostra comunità di uomini e donne è straordinariamente ricca, preparata e pronta a rimboccarsi le maniche per sanare le ferite e guardare al futuro con speranza.
*vice presidente del Consiglio regionale della Calabria