Calabria, una legge regionale per arginare il fenomeno del randagismo e per tutelare il mondo dei cani d’affezione
Una legge regionale per arginare il fenomeno del randagismo e per tutelare il mondo dei cani d’affezione. In Consiglio regionale è incardinata una proposta normativa, a firma del consigliere regionale Giuseppe Graziano, alla cui stesura ha partecipato anche l’assessore comunale (di Crosia) con delega alle politiche del randagismo, Giuliana Morrone. Maggiori e più stringenti regole contro l’abbandono dei cani, più poteri agli organi di controllo e una serie di nuovi precetti per regolare al meglio le adozioni e la cura degli animali. Sono i cardini centrali della legge con una novità assoluta che è anche un grande segno di civiltà: l’abolizione delle catene per tutti i cani domestici.
Lo scorso martedì 8 novembre la stessa amministratrice della Giunta Russo si è recata a Reggio Calabria nella sede del Consiglio regionale per essere udita in seno alla Terza Commissione Sanità, all’interno della quale si sta completando l’iter di approvazione della Legge regionale.
«È sicuramente lodevole – dichiara Giuliana Morrone – la volontà del Consiglio regionale nel voler dare una risposta concreta e sicuramente risolutiva alla questione del randagismo. Un problema che – ricorda l’amministratrice – affligge tutti i Comuni calabresi anche a causa di una normativa ad oggi di fatto inesistente che rimanda ad altre leggi e regolamenti perlopiù penali e di natura sanitari. Grazie a questo nuovo quadro legislativo, invece, diamo un’impostazione sulle responsabilità, gli oneri e gli impegni che i cittadini devono avere nei confronti degli animali di affezione. Inoltre, vengono inserite nuove e più stringenti regole per limitare il fenomeno del randagismo e mettere, quindi, i Comuni nelle condizioni di poter agire subito e con risolutezza. Sono onorata – aggiunge l’assessore Morrone – di aver partecipato al gruppo di lavoro costituito dal consigliere regionale Giuseppe Graziano, che ringrazio, per la redazione della Legge. Insieme a me, tra gli altri, anche Mario Russo dell’Osservatorio “GiustiziAnimale”. Mi onoro, soprattutto, di aver inserito all’interno della proposta normativa l’abolizione dell’utilizzo delle catene per i cani e gli animali domestici. Un gesto di grande civiltà che purtroppo vede ancora oggi la nostra regione vestire una inqualificabile maglia nera. Sono convinta che il Comune di Crosia, grazie al lavoro dell’Amministrazione Russo, sarà nei prossimi mesi un comune virtuoso nell’adozione dei dettami del nuovo quadro normativo con l’auspicio che si possa concretizzare quell’idea consortile tra Comuni, che porterebbe a una maggiore sinergia e collaborazione per affrontare l’emergenza randagismo con notevoli risparmi per gli enti».
Fonte: Comune di Crosia (Cosenza)