S. Stefano di Rogliano. Eredità anziana signora, la minoranza chiede spiegazioni
RICEVIAMO e pubblichiamo:
“Non ricorrevano i presupposti per discutere l’interrogazione a porte chiuse”. Il Comune, essendo erede testamentario ha il sacro diritto di accedere ai dati relativi ai rapporti intrattenuti dal suo dante causa con l’Istituto di Credito, individuato nella città di Cosenza. Il Comune – in quanto erede – sottolineano i consiglieri comunali di Minoranza – ha il diritto di accedere, peraltro, a tutti i dati personali concernenti, ivi comprese le informazioni attinenti a pregressi rapporti conservati con l’Istituto di credito.
L’argomento era stato oggetto di discussione e approfondimento nella seduta consiliare del 16 dicembre scorso e, quindi, la scelta di tenere il consiglio a porte chiuse risulta palesemente contraddittoria e paradossale sul piano logico e istituzionale. La sindaca, invece, avrebbe dovuto già essere in possesso delle informazioni e dei chiarimenti richiesti dalla minoranza consiliare e dalla Comunità locale relativi alla gestione e ai movimenti dei conti bancari dell’anziana signora Olga Deni, deceduta lo scorso 4 agosto, all’età di novantotto anni. Nel precedente Consiglio comunale, era stata la stessa sindaca, Lucia Nicoletti, ad illustrare i particolari contenuti del testamento della signora Olga Deni, pensionata, vedova vissuta sempre a Roma e trasferitasi nel Comune di Santo Stefano di Rogliano, alcuni anni fa nella sua abitazione sita nel centro del paese. La stessa sindaca, alla domanda posta dalla minoranza se avesse notizie in merito alla gestione dei conti bancari, depositi, dell’anziana donna, aveva risposto “non lo so”. Dalla discussione svolta nel precedente Consiglio comunale, sarebbero scaturiti i quesiti posti nell’interrogazione, avanzata dal gruppo consiliare di minoranza che su proposta della sindaca, condivisa dalla sua maggioranza e con l’opposizione dei consiglieri di minoranza, si è svolta a porte chiuse. La scelta è stata contestata dal gruppo consiliare di Comune in Comune in quanto la discussione verteva sugli aspetti dei beni mobili ereditati dal Comune per volontà espressa dalla testatrice.
L’anziana donna, infatti, con il testamento reso pubblico dalla sindaca nella seduta precedente, ha nominato erede dei suoi beni mobili (conti correnti, depositi bancari, gioielli, quadri …) il Comune di Santo Stefano di Rogliano mentre i beni immobili all’Ente Parrocchia. La minoranza consiliare stigmatizza la scelta attuata dalla maggioranza di tenere il Consiglio comunale a porte chiuse su un problema che interessa tutta la Comunità e su cui chiede che vengano sgombrate ombre e sospetti sollevati sulla gestione dei beni mobili, appartenenti all’anziana donna, deceduta lo scorso mese di agosto a Santo Stefano di Rogliano. La nomina dell’Amministratore di sostegno sarebbe avvenuta solo un mese prima del decesso quando cioè le condizioni dell’anziana novantottenne erano ormai definite drammatiche. La minoranza, avvalendosi dell’art. 13, comma 3 della legge n. 675/1996 (l’erede ha il diritto di accedere a tutti i dati personali concernenti il “de cuius”, ivi comprese le informazioni attinenti a pregressi rapporti …) ha il diritto di acquisire piena cognizione del contenuto delle informazioni detenute dall’Istituto Bancario. La sindaca ha il dovere di informare il Consiglio comunale sulla gestione economica finanziaria di tutti i beni mobili dell’anziana donna, ereditati dall’Amministrazione comunale per volontà espressa nel testamento redatto qualche anno fa anni e reso noto in Consiglio comunale nella seduta consiliare svoltasi nel mese di dicembre scorso.
La minoranza consiliare ha sottolineato che l’aver voluto esaminare l’interrogazione a porte chiuse aumenta ancor di più i dubbi ed i sospetti che si intensificano con il passare dei giorni sulla gestione economica e non solo dei beni della testatrice e benefattrice, anziana novantottenne.
Fonte: Gruppo consiliare “Comune in Comune” – Santo Stefano di Rogliano (Cs)