Unione dei Comuni nel Savuto, le ragioni del no (video)
“IL TEMA è importante per cui abbiamo l’obbligo di rapportarci con le popolazioni”. Lo ha detto il sindaco di Mangone, Orazio Berardi, nell’ambito della discussione sulla fusione dei Comuni nell’area del Savuto. “Siccome si decide sulla sorte di Municipi che hanno due secoli di storia, mediante un percorso irreversibile, in una democrazia rappresentativa per aspetti così importanti non si può prescindere dal chiedere il parere popolare. Aspetti emersi nel corso del dibattito – ha affermato Berardi – riguardano la politica nazionale, la macroeconomia. Non si può pensare che con una fusione si possa risolvere il problema dello spopolamento che non interessa la nostra zona. Lo sviluppo di Piano Lago rappresenta il futuro di tutto il comprensorio, anche dei Comuni che in questo momento stanno spingendo per progetti accelerati rispetto ai quali faremo una ferma opposizione”. Sullo stesso piano di Berardi si è posta Lucia Nicoletti, per la quale la soluzione migliore va ricercata nell’unione dei servizi sulla base di modelli stabiliti, implementati e resi operativi in alcune regioni del Nord. “Questa è una idea. Una idea di crescita – ha ribadito il sindaco di Santo Stefano di Rogliano – che può essere proponibile per i piccoli Comuni dell’hinterland”. Nicoletti ha portato l’esempio di Lugo di Romagna dove l’unione dei servizi ha coinvolto più di dieci Comuni “che hanno lavorato di squadra ottenendo risultati di livello”. Nessuna fusione, quindi. “Se vogliamo avere paesi all’avanguardia – ha detto – mantenendo le caratteristiche dei territori, attraverso l’unione dei servizi si possono ottenere risultati come quelli del ravennate”. La sindaca ha fatto sapere che il suo, rispetto alla idea di processo aggregativo “non è un discorso di campanile né di poltrona” ma è riconducibile ad una azione “lungimirante e dinamica” delle amministrazioni locali resa possibile, nel tempo, attraverso il confronto con la “politica provinciale, nazionale ed europea”. Sia Berardi che Nicoletti hanno posto l’accento sull’incremento demografico ed economico che ha contraddistinto Mangone e Santo Stefano di Rogliano, i numeri sulla popolazione scolastica, sui progetti infrastrutturali ma, soprattutto, sugli aspetti relativi alle entrate di Bilancio e alla tassazione. L’impressione è quella di una chiusura, almeno per il momento, rispetto ai propositi del neonato Comitato per la fusione dei Comuni nell’area del Savuto.
(Gaspare Stumpo)
Fonte: Parola di Vita