Emergenza Covid. Il sindaco di Paterno Calabro: “ecco i motivi che mi hanno indotto a chiudere le scuole”

RICEVIAMO e pubblichiamo (integralmente) la lettera che il sindaco di Paterno Calabro, Lucia Papaianni, ha indirizzato ai residenti, in occasione della chiusura delle scuole cittadine.

“Ai miei concittadini ed alle mie concittadine, questa mia lunga lettera come le tante a cui siete abituati sarebbe dovuta arrivare ieri unitamente all’ordinanza di chiusura delle scuole, ma l’impegno profuso per porre la concentrazione e l’attenzione sulla vicenda a tutti noi nota di alcune positività mi ha impedito di farlo per non distrarmi su altro.

La scuola, e conoscete bene il mio pensiero, è la culla della crescita di ogni bimbo e ogni bimba, il luogo dopo la famiglia dove si affrontano nuove emozioni e ci si confronta forgiando il proprio carattere. Un luogo accogliente e generoso nel dare ed apprendere informazioni, il sapere, il conoscere, l’accostarsi all’altro, ma soprattutto il luogo sicuro sotto tutti i profili ed in particolare modo, quello dove si può stare senza venire giudicati o accusati in maniera a volte spregevole ed a volte gratuita.

La condizione purtroppo che ha riguardato cinque nostri piccoli concittadini e le loro famiglie, poiché frequentano la scuola sita in Piano Lago – Mangone, seppur cittadini paternesi, ha sconvolto gli animi e l’esistenza di molti.

La paura e l’ansia per genitori ed insegnanti apprensivi già del ritorno in classe a settembre. Come fare, come organizzare, come condurre la quotidianità di fronte ad un mal di testa o un mal di pancia, l’apprensione del pasto caldo a mensa, o anche del trasporto scolastico, lo sconcerto di dovere dare delle giustificazioni e delle motivazioni chiare ed attendibili, ai tanti “No, non sono d’accordo” oppure ai tanti “Si affrontiamo questa novità”. Ed ancora, “Io ho un malato a casa, il ritorno in classe mi terrorizza, non so che cosa fanno questi ragazzi quando non sono a scuola”, e non voglio angosciarvi sulle tante riunioni fatte e rifatte per decidere tutti insieme come proseguire. Si tutti insieme, perché per fortuna con genitori ed insegnanti c’è sempre stata una collaborazione fattiva e di crescita morale e sociale, un rapportarsi e decidere democraticamente, per il meglio dei nostri piccoli e delle nostre piccole, che rappresentano il nostro futuro e vanno tutelati e rispettati sempre e comunque.

Anche la scelta di chiudere per una settimana per i motivi che conoscete ormai, è stata una scelta condivisa, e con la chiarezza e la trasparenza che mi caratterizza, abbiamo deciso di dire quale fosse il vero motivo. La condizione di Piano lago e la sua scuola, ha ancora di più accentuato questa paura. Ragazzi che frequentavano la stessa scuola calcio seppure residenti in paesi diversi ma viciniori, la stessa scuola di danza, lo stesso corso di musica, che alla conoscenza delle positività degli amichetti e delle amichette hanno accusato per lo stress e la paura dei mal di pancia collettivi, tanto da dovere interessare le famiglie per portare ognuno il proprio piccolo o la propria piccola a casa. L’esasperazione che spinge ad attivare il protocollo COVID a scuola perché si ha un mal di testa, ecco tutte queste argomentazioni ed altre ancora, mi hanno spinto a discutere dell’argomento, e per un ritrovarsi e ritrovare l’altro nel rispetto reciproco, decidere tra adulti quale fosse la scelta migliore.

Dovevo forse emanare la solita ordinanza copiata e ricopiata un po’ dai miei colleghi sulla sanificazione delle scuole? Sanificare che cosa? La scuola di Paterno Calabro è sanificata ed igienizzata nella quotidianità e non dovevo raccontare che avrei fatto una sanificazione ancora una volta per giustificare la chiusura, ma raccontare l’amara verità che tutti noi conosciamo e che si chiama Ansia e Paura, abbracciandola, cercando di superarla e ritornare in classe con la forza necessaria per affrontare le giornate scolastiche.

Perché avrei dovuto mentire di fronte ad una situazione in cui dei ragazzini impauriti hanno ghettizzato un compagnetto di classe solo perché parente di un positivo? Non ditemi che nessuno di voi ha mai vissuto anche per racconto queste atrocità, perché è storia comune e qualcuno la definirebbe bullismo, aggiungo e sottolineo questa è violenza che distrugge e disturba e va necessariamente fermata. Insegniamo ai nostri figli il rispetto degli altri se vogliono essere rispettati, l’amore per il prossimo, la condivisione delle emozioni, delle gioie e dei dolori, la consapevolezza che solo insieme si può fare.

Ecco queste sono le ragioni, ed ogni debole di cuore, generoso ed altruista, che ama il prossimo come se stesso, capisce le vere motivazioni.

Un amministratore deve fare questo prima di tutto, tutelare la propria Comunità che l’ha scelta come guida, assumendo la responsabilità delle scelte senza nascondersi dietro ad argomenti già sentiti. Un amministratore deve sempre e comunque dire la verità e deve difendere il proprio popolo perché insieme si raggiungono i risultati e si cresce. Un amministratore agisce nel quotidiano lavorando per il territorio come un servizio all’uomo. E la mia pecca per chi mi conosce è che non lavoro per apparire e ricevere applausi per una foto con fascia tricolore, ma lavoro per il bene della mia comunità, e questa scelta condivisa è per la mia Comunità.

Ad altri, agli eruditi da tastiera, che scrivono anche dei tweet per ricevere dei like, pongo un invito. Venite a Paterno Calabro con la “T” di Torino per pensare alle città più grandi e non a Paderno con la “D” di Domodossola. Qui potrete conoscere, oltre che il Santuario di San Francesco di Paola come qualcuno ha ricordato, anche e soprattutto le tradizioni, la cultura, le prelibatezze culinarie, il calore della gente, i profumi della terra, ammirare il panorama e le realtà dei cammini, ma soprattutto arricchire la vostra Ineffabile più che Infallibile cultura scevra di qualsiasi emozione.

Vi abbraccio tutti con l’affetto di sempre, vostra Lucia.

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