11 luglio, la storia azzurra e il calcio che rinasce. Tifosi in delirio a Rogliano e nel Savuto (video)
Un Mondiale e un Europeo. Una data che continua a far la storia della pedata azzurra. Così, dopo 39 anni dallo storico Mundial targato Enzo Bearzot e tanti campioni, arriva il trofeo continentale grazie alla bravura e alla capacità di Roberto Mancini e un manipolo di talenti pronti a esplodere e a dare nuova linfa al calcio nostrano. Allora il calcio italiano si preparava a essere il più bello e importante del mondo, tanto da aprire le porte agli stranieri e ai campioni del gotha del pallone, a gente dai piedi buonissimi come Platini, Maradona e quant’altro, che sarebbe rimasta iconica nella storia del football. Oggi la situazione potrebbe volgersi allo stesso modo, dopo un decennio di brucianti sconfitte a livello di club in campo continentale e l’amarissima esclusione dal Mondiale 2018. Quando nessuno avrebbe osato pensare che oltre tre anni dopo, e con una pandemia di mezzo, l’Italia avrebbe occupato il gradino più alto del podio europeo. Se vogliamo, è la riprova che il calcio non è matematica e che dalle ceneri si può risalire. La nazionale non piaceva più, la gente a stento la guardava. Il grande merito del talentuoso Mancio è stato quello di ricreare un clima di entusiasmo e una squadra vera. Sì, l’Italia ha vinto l’Europeo perché è una squadra, un gruppo compatto, dove tutti sono titolari e si rema dalla stessa parte. Quando, con questi presupposti, si lavora con onestà e professionalità, quando il talento è dote di natura per tanti e la “fame” supplisce a qualche limite tecnico, allora i risultati arrivano. Queste parole sarebbero state spendibili anche in caso di sconfitta. Ma ora assumono un valore ancora maggiore, perché questa coppa alzata al cielo è il regalo scartato con entusiasmo e voglia di rinascere da decine di milioni di italiani che, sparsi nel mondo, soffrono per il pallone, si mangiano le unghie a ogni rigore della lotteria, sentono il cuore battere forte a un gol. E infine si riversano per strada perché, in fondo, il calcio è un fantastico spettacolo da condividere.
(Fabio Mandato)
Fonte: Parola di Vita
Le immagini del videomaker Paolo Scebba della festa in piazza Pietro Buffone a Rogliano (Cosenza)