Cosenza Calcio, tre consigli ad Occhiuzzi
DI CERTO, è poco usuale nel calcio che il tecnico della retrocessione meno dignitosa venga richiamato in panchina dopo 5 mesi per mettere mano alla squadra. Roberto Occhiuzzi è davvero un predestinato, un graziato dell’ultima ora, se ancora ha credito per ripartire da dove aveva concluso. Cioè, da una squadra che è in crisi di risultati e di gioco. La medesima situazione cronica che aveva palesato il Cosenza quando Roberto era ancora in sella. Lui che, anche quando il baratro dalla retrocessione era visibile a occhio nudo, ed era un burrone, continuava a dichiarare che ‘andava tutto bene’, che la squadra stava lavorando per migliorare. E invece fu un peggioramento silenzioso e inevitabile, nell’impotenza generale di tutti. Però, per carità, a tutti una seconda una terza e una quarta possibilità. Al di là della straordinarietà dell’evento (Occhiuzzi bis) (ma sarà colpa della pandemia?), le migliaia di innamorati di questa squadra, pur con la tentazione di gettare la spugna, continuano a sperare in un’inversione di rotta. La scossa la dovrà dare anzitutto Occhiuzzi. E ci permettiamo, pur nel massimo rispetto del giovane tecnico tifoso del Cosenza, di dare qualche consiglio. Nella conferenza stampa di presentazione ha detto di aver dato la scossa anzitutto a se stesso. Speriamo. Perché una scossa rispetto alla conduzione tecnica dello scorso anno dovrà passare da una rivisitazione del modo di mettere la squadra in campo. Il Cosenza non ha le potenzialità tecniche dell’Atalanta o del Sassuolo. E neanche Gasperini con questi mezzi farebbe i miracoli. Qui bisogna fare punti per non rimanere impantanati. Per esempio: riempire l’area di più rispetto al passato, mettere in condizione gli attaccanti di fare il loro dovere. Una scossa dovrà venire dall’utilizzo, dinanzi all’ambiente, di un linguaggio diverso e più prosaico, perché il calcio è un gioco semplice e alla fine conta il risultato.Una scossa verrà se Roberto avrà già detto a chi di dovere che così come siamo non siamo competitivi per quello che questa difficile serie B richiede.
(Fabio Mandato)
Fonte: Parola di Vita