Calcio. Cosenza, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
DOPO il pareggio di Cittadella ci si potrebbe chiedere se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Sì, perché il Cosenza del primo tempo, complici anche gli errori di formazione di Alvini (vedi Camporese), aveva offerto una prestazione largamente insufficiente, con gravi errori difensivi e un’espulsione, quella di Venturi, figlia di una mancanza di lucidità e, a ben vedere, davvero inspiegabile. Nella ripresa, fuori Ciervo (che pure era quello che aveva dato più imprevedibilità) e, nonostante l’uomo in meno, il Cosenza è andato paradossalmente meglio, meritando il pareggio, sia pur col brivido finale dato il gol annullato ai locali. Se i lupi avessero uno stoccatore, partite del genere sarebbero tranquillamente portate a casa. Ma se vogliamo, la prova della ripresa, con i 10 in campo manovrati puntigliosamente da Alvini, è stata dignitosa.
In questo inspiegabile silenzio societario, stante una situazione che certamente incide sulla testa dei calciatori, facile ribadire che Alvini è l’uomo in più del Cosenza. Anche perché – e la gara del Tombolato ne è stata la riprova – le deficienze tecniche sono tante, le lacune evidenti e il campionato sarà di sofferenza.I gravi svarioni di Hristov e Venturi, oltre all’incomprensibile fallo da dietro a 50 metri dalla porta che ha portato a un’espulsione giusta, dicono ancora una volta che a questa squadra il difensore di categoria serviva come il pane. Fortuna che il Cittadella si è dimostrato essere ben poca cosa, finanche peggio del Cosenza. Probabilmente nessuno tra Venturi – Hristov – Caporale è efficace al centro della difesa e, se giocano insieme, almeno uno di loro è fuori posto, e il Cosenza non può permetterselo.
Nell’analisi di ciò che non va, ma sempre in maniera costruttiva, non si può poi sottacere che sulle posizioni di Kouan e Florenzi occorrerebbe una decisione definitiva. Il secondo tempo di Aldo, quando ha trascinato la squadra con un dinamismo impareggiabile, dimostra ulteriormente che, giocando davanti alla difesa, rende meno di quanto possa farlo davanti, dove c’é necessità di soluzioni per arrivare in porta.Il reparto avanzato, inutile affermare il contrario, preoccupa. Anche qui una situazione prevedibile. Mazzocchi è l’ombra del giocatore utile e decisivo ammirato lo scorso anno. Fumagalli è il più tecnico e probabilmente il più pericoloso, ma non è un centravanti. Strizzolo porta esperienza e forse pure qualche gol, ma la sua carriera, in termini realizzativi, parla chiaro. Infine Sankoh, che anche oggi – oltre ad apparire appesantito – ha dimostrato di non riuscire a dare del tu al pallone. Probabilmente ad Alvini la coppia Fumagalli – Mazzocchi è quella che dà più garanzie, ma non c’è da stare tranquilli. Bisogna inventarsi qualcosa per arrivare al gol, perché altrimenti la montagna, già ripida, si inclinerà ancor di più.
(Fabio Mandato)
Fonte: Parola di Vita