Calcio. Serie B, il Cosenza in caduta libera e senza fiducia

SUL NOSTRO taccuino, nel primo tempo, c’era la soddisfazione perché il Cosenza stava conducendo il gioco e onestamente mettendo in difficoltà la Juve Stabia. Una sensazione che, al Menti, abbiamo toccato con mano anche nel confronto in diretta con gli sportivissimi giornalisti campani, che più volte ci hanno chiesto perché il Cosenza si trovasse in fondo alla graduatoria. La risposta, in realtà, l’ha data il campo. È bastata qualche percussione centrale, e su una di queste l’osannatissimo Adorante ha fatto partire un destro chirurgico che ha battuto Micai.

Dall’altra parte, a inizio match, Luca Garritano aveva graziato l’estremo stabiese. Preso il gol, sono usciti ancora una volta i difetti di questo Cosenza. Che, anzitutto, prende gol che è una bellezza (ops una bruttezza). Cosa si vuol pretendere se neanche a gennaio il diesse ha rinforzato il reparto arretrato, orfano del suo miglior calciatore, Camporese, relegato ai margini dello spogliatoio? Non si era detto sin dalla canicola agostana che un centrale di categoria serviva come il pane e che al contrario la difesa avrebbe sofferto? Eppure nulla. Nulla che dalla società lasciasse pensare a uno sforzo per provare a mantenere una categoria che sta sfuggendo di mano.

Il buon Cosenza, vivo, del primo tempo, è venuto meno proprio col gol delle vespe. Dopodiché, nessuna traccia ulteriore di una squadra evidentemente fragile caratterialmente e ormai in scarsissima fiducia. Gli errori tecnici di Caporale e Dalle Mura, le grandi difficoltà di gestione della palla del deludente Gargiulo, l’impotenza di Artistico e del povero Zilli, dicono alcune delle difficoltà attuali dei lupi. Se a ciò si aggiungono i calvari di Ciervo e Fumagalli, da due mesi rincalzi di Alvini, allora il quadro si fa ancora più cupo.

Il Cosenza, come più volte raccontato, ha mano mano perso certezze, oltre che un equilibrio tecnico e tattico. Alvini, in questo, ha le sue colpe. Ma quelle maggiori sono certamente da addebitare al marasma societario, evidentemente ancora in itinere, visto che il meeting Guarascio – Caruso di qualche settimana fa è stato solo un fatto di cronaca ma con nessuno risvolto concreto. Almeno per ora, visto che è sulla bocca di tutti che Guarascio non vuole vendere.

Contro questi spauriti avversari, la Juve Stabia è andata a nozze e nella ripresa, nonostante la girandola dei cambi, ha segnato prima il 2.0 col suo solito bomber, poi ha gestito senza alcun affanno, infine ha messo la ciliegina sulla torta con l’ottimo Fortini, scatenando la gioia degli ultrà stabiesi e gli sfottò verso i 232 tifosi rossoblù. Nell’anno del covid, fu il Cosenza a sancire la retrocessione in C dei campani, oggi la Juve Stabia ha avvicinato i rossoblù al baratro. Ironia della sorte, situazioni del calcio. I playout, dopo la 26esima giornata, distano 7 punti. Una montagna difficilissima da scalare, a meno di un filotto di vittorie. Sulla carta tutto è possibile, ma onestamente non se ne vedono le condizioni e i presupposti.

(Fabio Mandato)

Fonte: Parola di Vita

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